
Il Grande Fratello ci osserva.
E nel 2017 per “Grande Fratello” intendiamo le app dei nostri cellulari.
Per qualcuno può sembrare cosa conosciuta e da poco, ma cosa sappiamo davvero di quello a cui queste applicazioni hanno accesso?
Da uno studio condotto da Exodus Privacy e dal Privacy Lab della Yale University è stato rinvenuto che alcune app famose utilizzano tracker per tracciare gli utenti.
Il tutto a fini pubblicitari.
Non sono operazioni contestabili, perché sono gli utenti stessi che consentono alle applicazioni l’accesso a quei dati.
È però un discorso importante da affrontare i termini di maggiore trasparenza nella privacy e nelle pratiche di sicurezza da parte di Google e degli sviluppatori delle app.
Di che app parliamo?
La fonte parla di app quali Tinder, Uber, Spotify e OkCupid, che utilizzano tutte il servizio di Google “Crashlytics”. Questo Plug-in dovrebbe tener conto e traccia dei rapporti sugli arresti anomali delle app, ma in realtà riesce ad ottenere informazioni su ciò che stanno facendo gli utenti in quel momento.
Ma anche tracker meno noti sono utili al fine, come ad esempio FidZup, di origine francese. Grazie alla sua capacità di monitoraggio riesce a rilevare la presenza di dispositivi mobili (e quindi dei rispettivi proprietari).
Il tutto per gli utenti Android. E per quelli iOS invece?
Nella ricerca riportata da Yale non sono state esaminate applicazioni iOS (quindi della casa Apple), ma non si può escludere che l’argomento violazione della privacy sia estraneo ai prodotti dell’azienda di Cupertino.
D’altronde molte delle case di produzione delle applicazioni in questione presentano anche le versioni iOS di esse.
Ma quindi cosa facciamo?
Non c’è molto da fare se non evitare di scaricare certe applicazioni o controllare che tipo di permessi richiedono.
La questione è spinosa, come è giusto che sia.
Ai tempi della condivisione totale sui social network e sul web in generale sembra che la privacy sia un argomento ignorato dalla maggior parte delle persone.
Se questo è il caso, allora il discorso può terminare qui, con la consapevolezza di essere osservati ma il disinteresse generale.
Ma se non è quello che volete, cominciate a prestare attenzione a quello che scaricate e che utilizzate.
Ne va anche della vostra sicurezza.
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