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Hackerato il riconoscimento facciale dei nuovi Iphone: ecco cosa sappiamo

Sembra quasi che più le tecnologie evolvono, più gli esperti di informatica si sentono sfidati e tentino di eluderle.

Non fa in tempo ad uscire la nuova versione dell’Iphone, la “X” (una cosina da più di 1000 euro) con la funzionalità di riconoscimento facciale tanto celebrata, che c’è già chi dice di averla craccata.

Apple, la grande azienda di Steve Jobs, sostiene che il riconoscimento facciale che hanno installato sul loro ultimo prodotto è quasi impossibile da ingannare (parlano di una probabilità su un milione); ma sarà davvero così?

È dai ricercatori Bkav, la società di cyber security situata in Vietnam, che arriva una potenziale controprova.

In un video postato su Youtube infatti dimostrano come sono riusciti ad eludere il riconoscimento facciale con una maschera da 150 dollari.


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Questa azienda è diventata famosa nel 2009 per uno “stunt” del genere: i suoi esperti erano riusciti a bypassare l’autenticazione facciale nei laptop Lenovo e Toshiba.

Se anche stavolta fossero davvero riusciti nell’impresa, sarebbe il delirio.

Provate a pensare di ritrovarvi a comprare il prodotto più costoso nel suo genere per poi scoprire che le funzionalità che lo rendono unico sono compromesse

La Apple vanta una serie di prodotti con livelli di sicurezza più alti rispetto ad altri.

È normale che i suoi clienti, che spendono cifre davvero notevoli per acquistare ciò che l’azienda della mela propone loro, si aspettino prestazioni eccellenti.

Forse non è così grave come sembra…

In “difesa” della Apple arrivano infatti gli esperti del sito informatico Ars Technica, che ritengono di non essere rimasti convinti dal video di prova.

I dubbi che si pongono riguardano i tentativi che ci sono voluti e il tipo di lavorazione sulla maschera.

Ovviamente è scontato dire che non è stato facile, per loro.

Chiaramente una persona comune, senza le accurate conoscenze tecniche, non sarebbe una minaccia per questi dispositivi.

È proprio dalle parole dell’azienda che si delinea la difficoltà riscontrata nel creare la maschera corretta. Dopo diversi tentativi (che comunque prevedevano anche un naso creato in silicone su misura da un artigiano e processi lunghi sulle guance ed intorno alla faccia) e dopo aver studiato a fondo il meccanismo del riconoscimento facciale, hanno creato il supporto perfetto.

Il video che hanno pubblicato però omette passaggi chiave necessari a comprendere il processo, per questo sul sito informatico riportano dubbi concreti riguardo l’effettiva validità della tecnica utilizzata.

Hanno avuto “accesso” al viso del proprietario per creare la maschera?

Hanno preso le misure del volto?

Oppure la maschera è stata creata solo da foto?

Quando si sono trovati di fronte alle domande dirette, gli esperti di Bkav hanno dato risposte vaghe.

Autoproclamandosi leader nel settore, hanno spiegato le fasi di costruzione della maschera e hanno dichiarato di conoscere, appunto, il funzionamento del meccanismo.

Ma non si sono prolungati nella spiegazione.

La rassicurazione arriva però alla domanda riguardante il target: a quanto pare l’utente medio risulterebbe escluso da questo meccanismo, probabilmente troppo complicato per essere utilizzato su obiettivi comuni. Qui si parla di leader di mercato, esponenti prominenti della società ecc…

Se quindi è fattibile l’hackeraggio di questi sistemi, il problema sembra riguardare una nicchia piuttosto che la massa.

Conclusione

Non è la prima volta, da quando è uscito, che sono state esposte le problematiche del riconoscimento facciale dell’Iphone X.

Riscontrando difficoltà con gemelli omozigoti e con un bambino che è riuscito ad accedere al cellulare della madre, è chiaro che è un sistema che può migliorare (magari rilasceranno aggiornamenti in futuro).

In ogni caso, se è stato provato che il sistema non è sempre sicuro, si consiglia sempre, quando possibile, di utilizzare una doppia autenticazione per accedere.

La tecnologia fa passi da gigante, è bene sapersi adattare, ma sempre con un occhio aperto!

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