La NASA ha ufficializzato la decisione di basare la propria sicurezza informatica sul framework ZERO TRUST. Il passaggio alla “fiducia zero” avverrà con una road-map spalmata su diversi anni, proprio come da best practice quando un’azienda ha già in piedi un sistema e deve shiftare ad un altro: approccio evolutivo e passo-passo senza rivoluzioni improvvise.
E’ altresì vero che il passaggio al telelavoro di gran parte del personale per diverse ore settimanali sta accelerando il processo.
Sappiamo tutti la quantità di dati e di ricerche sensibili e collaborazioni importanti (Space-X per citarne una) su cui i tecnici NASA lavorano. La domanda sorge spontanea: perchè il più importante ente spaziale al mondo abbandona i classici strumenti di difesa informatica e sposa l’approccio ZERO TRUST? Dal nostro punto di vista è un’altra delle tante conferme che sono emerse negli ultimi 24 mesi della efficacia dell’approccio e degli strumenti che permettono di implementarlo operativamente nel quotidiano. Un framework che si adatta sia alle grandi enterprise sia alle PMI italiane che spesso non hanno molte risorse dedicate internamente all’IT management ed alla cyber security.
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